Giardino Torrigiani - AEF

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DENTRO AL GIARDINO FOTOVOLTAICO


 Il giardino Torrigiani di Firenze istalla il suo primo impianto fotovoltaico  nel centro storico della città.
19 kw/p per un intero tetto costituito da celle al silicio monocristallino che, restando all'interno della sua struttura, riducono al minimo l'impatto visivo dell'impianto. Anzi, a detta dell'ideatore del progetto Vanni Torrigiani, la vecchia serra dalla quale il sistema fotovoltaico è stato ricavato, "rispetta canoni di bellezza estetica" aggiungendo ad essi la funzionalità di fare ombra per le piante che vengono curate al suo interno. Ottenere i permessi per un'opera simile non è stato semplice. Il giardino, infatti, non solo si trova nel centro di Firenze ma costeggia le mura trecentesche della città. Protettissimo, quindi, dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. All'inizio “le risposte sono state tutte negative” ma poi, spiega il membro della storica famiglia fiorentina, “sulla scorta dell'Ospedale Meyer che possiede un impianto simile, ho scattato fotografie, dettagliando la struttura del progetto, insistendo sul fatto che questa in precedenza era una serra e ho ottenuto le concessioni”.
“In Germania il fotovoltaico è sfruttato molto di più che da noi, malgrado loro abbiano un centesimo del nostro sole”, tiene a sottolineare Torrigiani. Tutta l'energia prodotta dall'impianto del giardino va automaticamente in autoconsumo. “Non c'è un sistema di accumulazione in rete – precisa – e costruirlo qui avrebbe richiesto una struttura di 60 metri quadrati”. Il problema è che “tutta l'energia di cui necessitiamo in più rispetto a quella prodotta, la paghiamo quasi a prezzo pieno”. Infatti, “per motivi burocratici” l'impianto è slittato dal quarto al quinto conto per l'energia “per il quale gli incentivi sono sensibilmente dimezzati”.
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