Disruptive technologies - AEF

Vai ai contenuti

LE “DISRUPTIVE TECHNOLOGIES” TRASFORMERANNO IL MONDO CHE CI CIRCONDA

[image:image-0]
Una “Disruptive Innovation”      è un’innovazione in grado di creare un nuovo mercato e una nuova rete di valore e di distruggere il mercato esistente, sostituendo aziende e prodotti. Le disruptive technologies sono quindi quelle tecnologie che servono a questo scopo.

Per esempio, un primo assaggio l’abbiamo avuto nella generazione elettrica, con una crescita piuttosto importante nell’uso delle energie rinnovabili, grazie anche all’abbassamento dei prezzi del solare, eolico e dell’accumulo. 

Un altro esempio è dato dalla mobilità elettrica che cambierà definitivamente il mondo dei trasporti. L’introduzione delle macchine elettriche permetterà non solo di ridurre le emissioni inquinanti ma anche di trasformare le nostre città: si pensi per esempio alla diminuzione del numero dei veicoli in circolazione. Infatti, molti stati si sono già mossi in questa direzione, stabilendo una data per la fine della vendita di auto a combustione interna (Norvegia, Olanda, Francia, Regno Unito, India..). Inoltre il boom del car sharing e dei servizi forniti da Uber e Lyft, prendono sempre più il posto ai metodi di trasporto convenzionale.

Anche per quanto riguarda l’efficienza, ci sono molti esempi di rapidissima diffusione di tecnologie a basso consumo: è il caso per esempio dei Led in India, o della manifattura, automazione e digitalizzazione che stanno accelerando le trasformazioni di molti comparti industriali.

L’elenco delle innovazioni che stanno trasformando rapidamente il nostro mondo potrebbe continuare. Tuttavia, se non usate con intelligenza, queste tecnologie possono portare ad avere ricadute negative sul versante sociale. Per accogliere a pieno i benefici e i vantaggi apportati da queste innovazioni, è necessario in primis apportare cambiamenti nel modo di vivere quotidiano e modificare lo stesso modello economico attuale.

Affinché quindi si possa vincere la sfida del cambiamento climatico, sarebbe necessario ripensare l’attuale modo di produzione e consumo. Per esempio, dovrebbero essere apportati cambiamenti che incidono sull’alimentazione, sugli spostamenti urbani, sulle modalità di generare e consumare energia, sul rapporto stesso con i beni di consumo e dovrebbero essere proposti modelli alternativi di produzione e consumo.

Per quanto riguarda gli spostamenti, per esempio, si prevede un enorme successo della mobilità elettrica che favorirà il rapido sviluppo di soluzioni quali la bicicletta.
Un altro aspetto molto importante è l’informazione e la responsabilizzazione dei cittadini su  questi temi: una ricerca ha dimostrato che in alcune scuole italiane, il coinvolgimento degli studenti e la sensibilizzazione su temi quali il consumo energetico, ha permesso di ridurre del 30% la domanda di energia.

Ovviamente è tutto più facile a dirsi che a farsi. Le sfide che incombono, a partire da quella climatica, sono di notevole spessore e richiedono, anzi impongono, non solo un impegno a livello globale ma anche una ridiscussione dello stesso modello economico che, come sappiamo, tende ad alimentare la domanda di consumi superflui e gli sprechi, e ad aggredire le risorse del pianeta.
È necessario e fondamentale che ci sia uno sforzo comune se si vuole invertire la tendenza dominante.      


Torna ai contenuti