Detrazione fiscale 2014 - AEF

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               DETRAZIONE FISCALE SUGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI


L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n.22 del 2 Aprile 2013, ha finalmente chiarito i dubbi relativi alla possibilità di poter detrarre fiscalmente la spesa sostenuta per istallare un impianto fotovoltaico.

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Infatti, come specificato nella guida alle detrazioni fiscali per le "Ristrutturazioni Edilizie", un Impianto Fotovoltaico viene configurato come un "intervento finalizzato al conseguimento di risparmi energetici" (articolo 16-bis del Tuir, lettera h, introdotto dall'articolo 4 del Dl 201/2011) e perciò può accedere alla detrazione fiscale al 50% per un massimo di spesa di 96.000 € per singola unità immobiliare fino al 31 Dicembre 2014, poi dal 1 gennaio 2015 al 31 Dicembre 2015 la detrazione sarà del 40% oltre tale data passerà al 36% in modo permanente con massimale di spesa pari a 48.000 € (grazie alla proroga approvata dal governo con la legge di stabilità del 27/12/2013).



Le spese detraibili devono essere pagate tramite bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento: per chi ha già effettuato le spese e non ha pagato con bonifico, non sarà possibile accedere alla detrazione.

Non occorrerà invece produrre documentazione che attesti il risparmio energetico conseguito: basta "conservare la documentazione comprovante l'avvenuto acquisto e l'istallazione dell'impianto a servizio di un edificio residenziale, mentre non è necessaria una specifica attestazione dell'entità di risparmio energetico derivante dall'istallazione dell'impianto fotovoltaico", spiega l'Agenzia.

Le detrazioni fiscali, conferma l'Agenzia, non sono cumulabili con le tariffe del Conto Energia (che a partire dal 6 Luglio 2013 non è più operativo per il raggiungimento della soglia di 6,7 MLN € di volume incentivabile erogabile), mentre possono essere abbinate al Ritiro dedicato o alla Scambio sul posto.
Ovviamente alle detrazioni, in 10 rate di uguale importo sull'IRPEF in altrettanti anni, possono accedere solo le persone fisiche (non solo i proprietari ma anche i titolari di diritti reali sugli immobili oggetto egli interventi).

Possono accedere alle detrazioni fiscali gli impianti connessi alla rete ("Grid Connected"), gli impianti ad isola con batterie di accumulo ("Stand Alone") e gli impianti "Ibridi" che coniugano entrambe le soluzioni impiantistiche ("Storage").


QUAL'E' IL VANTAGGIO ECONOMICO NEL DETRARRE FISCALMENTE IL COSTO DELL'IMPIANTO FOTOVOLTAICO?

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La possibilità di Detrarre Fiscalmente al 50% (fino al 31 Dicembre 2014) la spesa sostenuta per la realizzazione del proprio impianto fotovoltaico risulta essere estremamente vantaggiosa se associata alla stipula del contratto di Scambio sul Posto o del Ritiro Dedicato (applicabile solo per impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica).

Infatti, oltre che poter ricevere il rimborso della metà della spesa sostenuta per la realizzazione dell'impianto con l'importo suddiviso in 10 rate erogate annualmente, per sfruttare al massimo l'energia prodotta del proprio impianto connesso alla rete elettrica, si può scegliere di stipulare uno dei due seguenti contratti:

1. SCAMBIO SUL POSTO: questo contratto è una particolare modalità di valorizzazione dell'energia che consente al Soggetto responsabile di un impianto fotovoltaico di realizzare una specifica forma di autoconsumo che permette di valorizzare tutta l'energia prodotta.

Il vantaggio del contratto di scambio sul posto è determinato da:
-  Autoconsumo: durante il giorno, mentre l'impianto fotovoltaico produce, tutta l'energia richiesta dalle utenze presenti nell'abitazione viene prelevata direttamente dall'impianto fotovoltaico. Avviene perciò un mancato prelievo dal contatore Enel, determinando di conseguenza un abbattimento della bolletta. Va da sé, che su base annua, maggiore sarà l'energia autoconsumata, maggiore sarà l'abbattimento della bolletta.
-  Contributo in Conto Scambio (Cs): l'energia che l'impianto produce e non viene immediatamente autoconsumata (ad esempio quando non siamo in casa e/o non ci sono carichi accesi) viene mandata in rete e contabilizzata dal contatore di scambio come IMMESSA. Tutti i Kwh immessi vengono "valorizzati" dal GSE in base al valore dell'energia stabilito dal mercato elettrico e si determinerà, quindi, un credito in euro che sarà utilizzato per compensare il valore associabile all'energia prelevata (pagata in bolletta).
Il credito valorizzato (Cs) è utilizzabile per un tempo indefinito (è stato abolito il limite dei 3 anni). Tale compensazione avviene con accrediti erogati dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) su base semestrale ammesso che il controvalore raggiunga i 100 € e conguaglio annuale. Con la "Legge Sviluppo 99/09", c'è inoltre la possibilità, nel caso in cui l'energia immessa su base annua sia di molto superiore a quella consumata, seguitamente ad esplicita richiesta, di riscuoterne il relativo controvalore di mercato.

2. RITIRO DEDICATO: questo contratto è una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la vendita dell'energia prodotta e immessa nella rete, che viene valorizzata dal GSE al "prezzo medio zonale orario", ovvero il prezzo medio per fascia oraria corrispondente alla zona di mercato in cui è connesso l'impianto.

Per gli impianti di piccole/medie dimensioni la scelta migliore è il contratto di Scambio sul Posto perché, grazie alla possibilità di autoconsumare l'energia prodotta, determinando l'abbattimento della bolletta elettrica, unito al rimborso economico dell'energia non consumata e versata in rete, permette assieme alla detrazione fiscale del 50% di rientrare in pochi anni dell'investimento sostenuto.

La scelta del Ritiro Dedicato è sconsigliata per gli impianti di utenti privati in quanto, essendo considerato come "reddito diverso" l'energia remunerata, è soggetta a tassazione.
 

CON IL BOOM DI IMPIANTI SI RISCHIA LA CARENZA DEI PANNELLI SOLARI

Il boom dei pannelli fotovoltaici istallati a livello mondiale non si ferma e cresce esponenzialmente. Un successo così clamoroso al punto che l'industria potrebbe non stare dietro agli ordini in arrivo. Gli esperti registrano una possibile carenza di pannelli entro la metà del prossimo anno.

Lo sostiene anche un report di Bloomberg new energy finance secondo cui "le nove istallazioni mondiali potrebbero raggiungere i 52 gigawatt nel 2014 e i 61 gigawatt nel 2015, rispetto ai 40 del 2013". Il problema è che l'industria mondiale avrebbe una capacità produttiva pari a 70 gigawatt, ma tolte le linee produttive e obsolete si scende  59 gigawatt inferiori alla domanda attesa per il prossimo anno.

Siamo nella situazione in cui la domanda risulta maggiore dell'offerta, proprio come nel 2006; a soddisfare poi la domanda crescente ci hanno pensato i produttori cinesi e americani, con effetti anche negativi: i produttori cinesi per imporsi sul mercato globale non hanno esitato a fare dumping; il che ha provocato un generale abbassamento di prezzi con conseguente chiusura di molte società produttrici. L'Europa ha reagito avviando una procedura per applicare dazi all'importazione, ma quando ormai il danno era stato fatto. Molte aziende cinesi hanno anche collaborato all'indagine della UE che ha portato a partire da dicembre dell'anno scorso, pur di mettere fine alla guerra commerciale in Europa.

Sempre secondo Bloomberg al momento non è previsto un rialzo dei prezzi, nonostante le previsioni di un eccesso di domanda.
 
 
 

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